La Mafia in Veneto c’è. Basta saper guardare
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28/03/2019«Contro le mafie società civile e istituzioni devono fare sistema Serve l’impegno di tutti»

Marco Lombardo di Libera soddisfatto del successo del corteo «Non ci aspettavamo 50 mila persone, giornata davvero bellissima»
di Elena Livieriw ARZERGRANDE
Il grande giorno è passato e si fa sentire la stanchezza di settimane trascorse a organizzare la grande manifestazione che giovedì ha portato a Padova 50 mila persone a sfilare per la legalità con don Luigi Ciotti sotto le bandiere di Libera e Avviso pubblico. Ma non ci si ferma. L’impegno contro le mafie è – deve essere – pane quotidiano. Anche qui, nel Nordest che si credeva immune dalle infiltrazioni mafiose e che si è scoperto invece già profondamente intaccato. Impegno senza sosta, quindi. Per il giovane avvocato Marco Lombardo, per esempio, referente padovano di Libera, che traccia un bilancio più che positivo della giornata e rilancia con le tante iniziative dell’associazione.
Qual è il bilancio della manifestazione dedicata al ricordo e all’impegno per le vittime innocenti delle mafie?
«Siamo tutti felicissimi, la nostra stima sulle presenze era prudenzialmente più bassa di quanto poi non si sia verificato. L’adesione delle scuole è stata altissima, c’era la variabile della società civile e della cittadinanza: la risposta è stata fortissima da parte di tutti. Molto è servito il lavoro di sensibilizzazione portato avanti nel mesi con tante realtà impegnate sul territorio, siamo riusciti a intercettare la sensibilità di tante persone e coalizzarle sui valori della giustizia sociale e della legalità. Voglio davvero ringraziare tutti quanti».
State già guardando avanti?
«Non ci si ferma mai. Ripartiamo con ulteriore slancio: il 27 marzo è in programma la cena della legalità a Ca’ Sana in città e il 31 con l’Uisp saremo presenti con un info point a Vivi Città. Già la scorsa settimana sul sito di Libera sono state pubblicate le indicazioni per partecipare a Estate Liberi, un progetto di campi estivi rivolti sia alle famiglie che ai giovani nelle realtà di tutta Italia confiscate alla mafia. Ogni anno dal Veneto ci sono circa 600 adesioni, anche questo è un segnale importante. Chi è interessato può già iniziare a prendere contatti, le sedi sono circa 60 in tutta Italia. Anche in Veneto: quest’anno c’è Erbè in provincia di Verona, in passato c’era la villa di Felice Maniero a Campolongo Maggiore, nel Veneziano».
Ritiene che i recenti arresti per mafia in Veneto abbiano scosso qualche coscienza?
«Certamente c’è una consapevolezza nuova e preziosa che ci invita tutti a fare la nostra parte. Al corteo giovedì c’erano alcune associazioni di Eraclea (il sindaco è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta antimafia, ndr): è un segnale positivo e importante».
Al corteo hanno partecipato esponenti delle forze dell’ordine e di tutte le istituzioni civili e religiose.
«Società civile e istituzioni possono e devono fare sistema. È stata preziosa la partecipazione dei vertici delle forze dell’ordine, della magistratura, di tanti amministratori. È stata una grande dimostrazione di impegno nei fatti».
Elena Livieri 24 MARZO 2019 – Il Mattino di Padova