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In 50mila con Libera e Avviso Pubblico: “La vera emergenza è ancora la mafia”

PADOVA La XXIV Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti

22/marzo/2019 di Ludovica Di Ridolfi Copyright Il Fatto Quotidiano (Tutti i diritti riservati)

“LA MAFIA UCCIDE, il silenzio pure”: ecco perché ieri decine di migliaia di persone si sono radunate nel corteo organizzato da Libera e Avviso Pubblico. L’iniziativa ha scelto Padova come luogo principale, sfilando fino a Prato della Valle, la più grande piazza della città. Oltre a una maggioranza di studenti, a manifestare erano pre-senti don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, il sindaco Sergio Giordani, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, Rosy Bindi e il segretario della Cgil Maurizio Landini. “Dobbiamo alzare la voce mentre tanti scelgono un prudente silenzio” ha dichiarato Don Ciotti, dopo che i nomi di 1.111 vittime di mafia sono stati declamati nella Piazza, di fronte a 50.000 persone.

I cittadini hanno aderito all’iniziativa con un entusiasmo che supera le aspettative degli stessi organizzatori, come rivela il referente Padovano di Libera Marco Lombardo. “La partecipazione è stata incredibile. È stato bello notare, inoltre, che la maggior parte erano studenti, ragazzi, provenienti da tutto il nord-est della Nazione”. Sicuramente, infatti, è importante il ruolo che i giovani e la loro istruzione hanno nella lotta alla criminalità organizzata.

“Siamo sicuri che la scuola abbia un ruolo fondamentale – prosegue Lombardo – La nostra associazione organizza continuamente iniziative dirette agli studenti. Dev’essere un’urgenza insegnare la legalità e la giustizia sociale, questo è l’unico modo per costruire una società civile e soprattutto consapevole”. Non sempre, infatti, i cittadini (non soltanto i più giovani) hanno una percezione corretta della mafia e delle sue manifestazioni. Il rapporto #Liberaidee di luglio, ad esempio, dimostra che nelle aree settentrionali del Paese solo i117% delle persone lo considera un fenomeno pre-sente e socialmente pericoloso nel territorio.

Questo è uno dei motivi principali per cui la scelta del luogo ospitante il corteo è ricaduta su Padova: “Abbiamo ritenuto fondamentale diffondere una maggiore coscienza civile. La mafia è presente anche qui, solo che si manifesta sotto forme diverse dalla conoscenza comune, legata all’immaginario che la dipinge violenta ed esplicita. Da noi è presente soprattutto nel mondo imprenditoriale ed economi-co, per questo è poco percepibile dalla popolazione. Bisogna smentire il pregiudizio che la mafia di-vori unicamente il meridione. Al nord è più subdola, ma c’è”. E le indagini di poche settimane fa, che hanno portato a 50 arresti nel Veneto, lo dimostrano.

Si può ritenere che il governo stia dando una risposta a tutto questo? “Come ha ribadito Don Ciotti, il governo sta dirottando l’attenzione degli elettori, facendo loro credere che il problema del Paese siano gli immigrati, quando in realtà sono la mafia e la corruzione. Per combattere le quali si fa ancora troppo poco”. Come si potrebbe contribuire alla battaglia contro la criminalità organizzata?.

Conclude Lombardo: “Non è importante solo l’azione delle forze dell’ordine, ma anche quella dei cittadini. Non bastano le politiche repressive: serve aumentare la consapevolezza della popolazione. Ciascuno di noi deve cominciare a modificare il proprio comportamento, anche nella vita privata, nel proprio piccolo. In questo periodo, essere neutrali significa essere complici”.

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